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23 marzo 2003
 
logo del Forum

Terzo giorno di primavera, quarto giorno di guerra
L'eco del Forum Mondiale Alternativo dell'Acqua di Firenze è soffocata dalle notizie che arrivano dall'Irak e dalle tante città del mondo dove si manifesta per la fine del conflitto. L'evento è importante: si discute del futuro stesso dell'umanità, perché senza acqua non c'è vita. Lo sappiamo tutti anche se tendiamo a dimenticarlo.
Arrivo nella grande sala della Fortezza da Basso mentre sul palco Riccardo Petrella scartabella appunti nel tentativo di riassumere temi e progetti emersi nel Forum.

I termini della questione sono drammaticamente semplici.
Le risorse idriche del pianeta stanno diminuendo progressivamente e già oggi un miliardo e mezzo di persone non dispongono d'acqua potabile sufficiente. Lo sfruttamento dissennato, l'inquinamento, i cambiamenti climatici riducono la possibilità di dissetare la popolazione mondiale in crescita e provocheranno tensioni sempre più forti tra le nazioni per il possesso dell'acqua. Oggi si combatte per il petrolio, domani esploderanno conflitti per il cosiddetto "oro blu". Guerre classiche, ché le guerre ecologiche già si fanno e portano alla morte di 30.000 persone al giorno per carenze idiche.

Per esempio l'acqua è già utilizzata come arma di dominio o sopraffazione in Palestina (Israele controlla la quasi totalità delle falde) e in Kurdistan (la Turchia si sta appropriando delle risorse idriche e deporta la popolazione per costruire dighe).

desert.JPGDi fronte a questa situazione i signori dell'economia globale cercano di trasformare l'acqua da bene comune in prodotto da detenere, gestire, vendere. Il progetto passa attraverso il finanziamento delle megadighe, la privatizzazione della distribuzione, l'estensione delle tecniche di agricoltura industriale.
Permettere l'attuazione di questo disegno significherebbe favorire la desertificazione del pianeta e causare direttamente lo sterminio di intere popolazioni. È indispensabile fermare la cieca mercificazione delle risorse idriche e affermare il diritto all'acqua per tutti.

In chiusura, Alex Zanotelli ricollega il tema del Forum con la guerra in corso. La privatizzazione delle risorse naturali e l'attacco all'Irak sono effetti dello stesso apparato industriale-militare. Le bombe che cadono su Baghdad non vogliono terrorizzare solo gli irakeni, ma suonano come avvertimento per chiunque nel mondo pensi a un sistema economico e sociale sostenibile.
Lo scoppio della guerra non deve essere vissuto come una sconfitta paralizzante. Il movimento per la pace che è nato a livello mondiale non ha precedenti nella storia. Non potrà che crescere.

Il Forum si chiude e comincia una manifestazione in città. Faccio un pezzo di strada arrancando dietro i sandali instancabili di Zanotelli. Tra la folla ci sono ragazzini zingari che ballano, barboni della stazione, donne palestinesi che gridano di rabbia. Le sirene dell'allarme aereo suonano angoscianti per le strade di Firenze. Siamo qui, siamo una parte di tutto.




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